Così parlò Zarathustra

Ormai ho raggiunto un livello alto; sono capace di vedere le cose per quelle che sono e non per come esse appaiono. Il superfluo è tale e ai miei occhi non è nemmeno presente è inesistente, invisibile… Inutile oserei dire!

Ormai nulla mi meraviglia più perché vedo le cose come sono e i perché e per come sono solo una bella cornice, quello che mi interessa è il fatto di percepire le cose in modo oggettivo: un bimbo piange in quel momento sta piangendo ora che vuole una caramella o essere preso in braccio a me poco importa so solo che in quel preciso istante quel bambino sta piangendo punto e solo dopo un po’ mi verranno da pensare le probabili cause ed effetti che il pianto può avere, ma è del tutto irrilevante.

I miei occhi mi fanno vedere le cose come sono: apparentemente una coppia di ragazzi che teneramente si tengono per mano, si abbracciano e si scambiano gesti affettuosi per me sono dei falsi che cercano in tutti i modi di far credere agli altri ma soprattutto a loro stessi che sono felici che se stanno insieme è perché si “amano”; io li guardo vedo il marcio, la stanchezza, l’ostinazione, la non fiducia, il tradimento celati da questo desiderio fallace e da ridicoli gesti.

La mia ricerca è ancora molto lunga ma la strada è quella giusta basterà solo avanzare per gradi e poi riuscirò nella mia impresa.

Guardo la realtà e spesso rido per quelle povere persone che cercano ancora di dipingere la loro vita con bei colori accesi, la verità è che loro stupidi: sono grassi ma cercano di seguire la moda rendendosi ridicoli, sono brutti e credono di essere belli per strada sembra che stanno a fare una sfiata, sono tristi e fingono il contrario, hanno dei desideri e delle voglie ma per amor altrui si chiudono in un circolo vizioso dove non pi può più uscire, si limitano a sopravvivere e lo fanno nel modo più triste.

Io non dico di essere l’Ubermensch o che quello che dico è la realtà assoluta sono solo convinta che quello che vedo sia la realtà, una realtà che la altre persone non riescono a vedere ma nemmeno minimamente percepire.

 Li lascio così, convinti del loro essere.

"Così parlò Zarathustra e lasciò la sua caverna, ardente e forte come un sole mattutino, che si leva fra le tenebrose montagne"

 

 

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Una risposta a Così parlò Zarathustra

  1. Valeria ha detto:

    WooooW…grande Vale…qst\’intervento ha spaccato!…come mi scrivesti tu:Santissime parole!un bacione sperando di vederci presto =D ❤

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